Baldur’s Gate 3, quando il gioco da tavolo diventa videogioco

Qualche settimana fa, ho pubblicato un blog post di intro riguardante i videogiochi. Un articolo leggero, con dei consigli per imparare a riconoscere i videogame che fanno per te. L’argomento è piaciuto (a confermarlo è stata anche la live IG ViviComics del 27 settembre, che se vuoi puoi recuperare qui), così ho deciso di scrivere un secondo articolo sul tema. Stavolta, però, voglio andare oltre i consigli e fare la recensione di un gioco uscito da pochissimo, Baldur’s Gate 3.

Cos’è Baldur’s Gate 3

Mentre scrivevo questo post ho pensato a due possibili lettori: da un lato, agli accaniti giocatori di console che hanno appena messo le mani su questo gioco. Dall’altro, a chi si sta avvicinando ai videogiochi per la prima volta. Se fai parte della prima categoria credo di non dover aggiungere nulla, quindi puoi saltare direttamente alla recensione.

Appartieni alla seconda? Contando il fatto che si tratta di un videogame uscito poco più di un mese fa, ci sono buone possibilità che tu non abbia mai sentito parlare. Riassumendo in due parole, è un videogioco di ruolo fantasy realizzato e pubblicato da Larian Studios per Windows, MacOS, e PlayStation 5. Come puoi intuire dal titolo si tratta del terzo capitolo. A mio parere è uno dei migliori videogame prodotti ultimamente, e qui sotto puoi leggere il perché.

La copertina di Baldur's game 3

Passiamo alla recensione

So cosa si sta chiedendo chi deve ancora provare il gioco o chi sta decidendo se acquistarlo o meno. “Come si colloca rispetto ai capitoli precedenti? Vale effettivamente la pena testarlo o è meglio dedicarsi ad altro?”. La risposta è che è un lavoro fatto con cura e che vale assolutamente la pena investirci del tempo.

Modalità e fasi di gioco

Partiamo dall’inizio: Baldur’s Gate 3 è un videogioco di ruolo che cerca di offrire sia un elemento multiplayer cooperativo sia una modalità per giocatore singolo. In Baldur’s Gate 3, infatti, puoi creare uno o più personaggi e formare un gruppo insieme ai character generati dal computer per esplorare la storia del gioco. In alternativa, puoi prendere uno dei tuoi personaggi e collaborare online con altri giocatori per formare un gruppo. A differenza dei precedenti giochi di Baldur’s Gate, in questo capitolo il combattimento è impostato a turni, in maniera simile ad altri titoli sviluppati da Larian. Ma c’è ancora una particolarità, perché i turni sono presenti solo nella fase di combattimento, mentre la fase esplorativa è gestita in tempo reale. Tale struttura rende il gioco ancora più simile alla versione cartacea di Dungeons & Dragons, e ti permette sostanzialmente di assistere ad una sessione di gioco prendere vita in forma tridimensionale.

Customizzazione dei personaggi

Il tuo personaggio è la più bianca delle tele. Come nel gioco di ruolo, infatti, puoi scegliere razza, talenti, bonus e attributi. Inoltre, c’è un sistema di progressione che, man mano che aumenterai di livello, ti farà scegliere ulteriori specializzazioni, che andranno a influenzare combattimento ed esplorazione. Se hai mai sognato di compilare e vedere prendere vita in digitale il tuo personaggio di D&D, allora questo gioco renderà il tuo sogno realtà.

Uno screen da Baldur's Gate 3

La trama di Baldur’s Gate 3

E per quanto riguarda la trama? Beh, l’intro ti vedrà fuggire dalla nave di un mindflayer e fare squadra con un gruppo di avventurieri per curarvi insieme dal male con cui i tentacoluti cattivi storici del franchise vi hanno infettato.

Personalmente, ho trovato il resto della storia altrettanto divertente. La progressione è lineare (anche se alcuni degli scontri sembrano impossibili da vincere) e il combattimento a turni è stratificato e vario, proprio come nel gioco da tavolo.

Come in D&D, il D20 può cambiare il tuo destino

Baldur’s Gate per me ha ridefinito gli standard del videogioco espansivo, perché ha previsto davvero tutto: ci sono linee di dialogo, quest che si incrociano, personaggi che si evolvono in ogni direzione possibile… Nei limiti della mappa di gioco, puoi fare quello che vuoi. Ovviamente bisogna tenere conto del fatto che ogni azione avrà le sue conseguenze ma, di base, puoi far fare al tuo personaggio qualsiasi cosa. Puoi sedurre tutti i tuoi compagni, sfidare in battaglia il più potente dei boss, diventare il criminale più temuto del reame, ecc. Tutto se riuscirai a sopravvivere ai combattimenti. Come nel gioco da tavolo, infatti, molte azioni sono dettate dal tiro di un d20, che determinerà il tuo successo o il tuo fallimento. Questo non vale per il combattimento, dove a parlare sono le statistiche (tutte modificabili in qualche modo), ma esistono situazioni altamente pericolose dove a stabilire la vostra sorte sarà proprio il dado multisfaccettato. Un esempio? Quando dovrai convincere un lord Githyanki a non incenerirti col suo drago sarai alla mercé della sorte.

Se ami D&D e il fantasy in generale non ti pentirai di esserti imbarcato/a in questo viaggio. Incontrerai arpie, sirene, scoiattoli irosi, druidi, mezz’orchi e orribili mindflayer tentacoluti che, tuttavia, potrai sedurre. Potrai tradire ed essere tradito/a, manipolare ed essere manipolato/a, in un mondo che si piega al tuo volere ma mai senza opporre una divertentissima resistenza.

I difetti di Baldur’s Gate 3

Per quanto riguarda il combattimento ci sono dei piccoli difetti e sono gli stessi di D&D. Se in Baldur’s Gate 3 ti trovi ad affrontare qualcuno e il tuo livello è più basso rispetto a quello del tuo opponente, infatti, il combattimento andrà male. Una differenza però rimane: mentre con un Dungeon Master si possono piegare leggermente le regole del gioco, nell’opera sviluppata da Larian Studios questo non accade. Quindi potresti incontrare un combattimento che si frappone tra te e la missione successiva e potrebbe emergere una leggera frustrazione.

Come apprezzare appieno il videogame? Il mio consiglio è di dare al gioco il tempo che si merita, perdersi nelle quest secondarie ed esplorare gli anfratti più nascosti. In definitiva, se preso per il verso giusto a mio parere può regalarti centinaia di ore di divertimento, sia in solitaria sia in compagnia.

Luigi Portacci, membro della community ViviComics

Aggiungo due parole

Per me scrivere la Recensione di Baldur’s Gate 3 è stato un po’ come tornare a quegli anni in cui si guarda il mondo con spensieratezza. Mentre scrivevo, mi sono trovato davanti il me del passato, che stringeva in mano dei manuali cartacei di giochi di ruolo, intento a studiarne i tecnicismi da cima a fondo e ad assaporare i disegni dei personaggi e dei bestiari. Oggi sono pochi i team capaci di farci sognare ad occhi aperti, ed è per questo che trovo giusto fare i complimenti a Larian Studios. Non solo per averci riportato nei Forgotten Realms, ma per averci condotto lì prendendoci per mano e senza crociate di marketing a viziarci.

Chi sono

Se non hai letto l’articolo di intro ai videogiochi, forse ti stai chiedendo chi sia l’autore di questo post, dato che è scritto in prima persona. Quindi ecco a te: mi chiamo Luigi, sono un libero professionista di Taranto e sono gamer da quando ho memoria. Non mi ritengo un esperto ma un grande appassionato, che nel corso del tempo ha affinato il proprio gusto. Il mio primo gioco? Un videogioco di basket che si chiama Total Nba 97. Il mio preferito, però rimane Bloodborne. Di questo titolo amo tutto: dalle ambientazioni (d’ispirazione lovecratfiana), alla profondità della trama, al gameplay.