Tutto quello che devi sapere sui manga gialli

Tempo fa, sul nostro blog abbiamo iniziato a scrivere guide sui manga. Nel 2019, in particolare, vi abbiamo dato un’infarinatura parlandovi dei cluster macro, come seinen e shonen. Dato l’entusiasmo con cui avete accolto l’argomento, a partire da quest’anno vorremmo riprendere il discorso approfondendo i sottogeneri. Di cosa parleremo qui sotto? Di una tipologia che i divoratori di manga conoscono bene ma che gli inesperti tendono a confondere con altri sottogeneri: il meitantei.

I meitantei sono manga gialli per adolescenti. A dire il vero, giallo è un termine riduttivo, perché sotto questa etichetta troviamo fumetti molto diversi tra loro. Con meitantei, infatti, possiamo indicare sia opere che si focalizzano sulla caccia ai criminali, sia manga che raccontano le avventure di ladri e truffatori

I protagonisti

Va da sé che anche la tipologia di protagonista varia. Nei fumetti incentrati sulla risoluzione di omicidi complessi, i protagonisti sono solitamente detective privati molto giovani. Se prendiamo opere che trattano di mafia e bande di teppisti, invece, i personaggi assumono toni molto più cupi. Ad esempio, gli eroi della vicenda possono essere guardie del corpo con un passato torbido o killer che decidono di cambiare vita e passare “al lato buono”. 

Un manifesto del manga City Hunter

Ma i manga che si focalizzano sugli anti-eroi (vale a dire i ladri) non sono diseducativi? No, assolutamente. Innanzitutto, per mettere a segno i loro colpi solitamente i protagonisti si basano più sulla loro astuzia che sulla violenza. Non solo, ma in molti casi, i ladri agiscono per scopi nobili o si prodigano per aiutare il prossimo. È questo il caso di Lupin III e di Occhi di gatto, il fumetto che vede come protagoniste le bellissime Hitomi, Rumi ed Ai Kisugi.

Alcuni aspetti dei manga gialli: morte, amore, sensualità e humor

I manga che hanno per protagonisti i detective sono popolati da cadaveri. Tuttavia, essendo opere destinate ai ragazzi, il disegno non indugia quasi mai sui dettagli macabri. È vero, la vittima può essere rappresentata con gli occhi sbarrati e a volte vengono ritratti alcuni istanti dell’omicidio. I momenti sanguinolenti, comunque, sono pochi. Da cosa è dettata questa scelta? Più che altro, dalla volontà di non spaventare i lettori: in fondo, lo scopo dell’autore è quello di condurli alla soluzione dell’enigma, non quello di impressionarli.

Una pagina di Detective Conan, manga giallo

Quando i protagonisti sono guardie del corpo ed ex-killer, invece, si preferisce dare maggiore spazio a inseguimenti e lotte. E, qualora un personaggio muoia, lo si fa intendere in maniera sottile. Lo stesso ragionamento, inoltre, vale per i fumetti polizieschi che raccontano le vicende di ladri ricercati a livello internazionale.

Altro ingrediente comune a molti meitantei è l’aspetto romantico. In alcuni casi è più sviluppato, mentre in altri i sentimenti passano in secondo piano per dare spazio all’azione. A volte l’azione prende così tante pagine che il protagonista si dichiara solo nell’ultimo volume. Ancora, ci sono manga dove l’eroe non potrà mai sposare chi ama. Insomma, nonostante assuma diverse forme, l’amore è spesso elemento trainante che contribuisce al successo dell’opera. Uno degli elementi che spinge il lettore a seguire il protagonista passo passo, infatti, è la speranza che prima o poi il personaggio “metta su famiglia”.

Fujiko, la sensuale compagna di Lupin III

In molti manga gialli, poi, la sensualità occupa un posto importante. In questi fumetti le donne sono solitamente giovani ed avvenenti e a volte usano il proprio corpo per incantare chi gli sta attorno. Ad approfittare di più della loro avvenenza sono senza dubbio le ladre, ma anche alcune poliziotte sfruttano la loro bellezza in caso di necessità.

Infine c’è lo humor. Anche in questo caso è possibile trovarlo un po’ in tutti i manga polizieschi, a prescindere dai temi trattati. Sia nei manga più leggeri, che in quelli dove appaiono cadaveri, infatti, i mangaka sono soliti spezzare la tensione usando delle scenette comiche. La differenza? Nelle opere più giocose gli sketch sono più lunghi, mentre in quelle più serie lo scambio di battute dura solo qualche vignetta.

Le opere che hanno fatto la storia 

Qui sotto vogliamo parlare non solo di opere, ma anche di personaggi. Cominciamo subito!

Il primo della lista è senza dubbio il ladro gentiluomo che indossa una giacca rossa e non perde occasione per corteggiare le belle donne. Sì, stiamo parlando ancora di lui, Lupin III. Il personaggio nasce dalla penna di Monkey Punch, che per realizzarlo si è ispirato alle opere letterarie di Maurice Leblanc. Come potete immaginare, Lupin ha una certa età. Nello specifico, è comparso per la prima volta nel 1967 sul Weekly Manga Action. Ciò che più piace ai lettori? Il fatto che il ladro ami più l’avventura che i tesori di cui è alla ricerca. Tanto che, se qualcuno ha bisogno della refurtiva più di lui, è disposto a cedergliela di buon cuore. 

Statuina di Arsenio Lupin

Tra i personaggi più affascinanti, poi, ricordiamo le protagoniste di Occhi di Gatto, il manga creato da Tsukasa Hojo nel 1981. Hitomi, Rumi ed Ai non sono solo belle, ma sono anche agili e molto intelligenti. Una novità per il tempo, che ha sicuramente contribuito a rinfrescare il genere e dare spessore alle figure femminili. Il personaggio più riuscito dell’autore, però, è Ryo Saeba, eroe di City Hunter. Ryo eccelle nel combattimento corpo a corpo. Inoltre, è un ottimo tiratore, tanto che gli basta un solo colpo della sua Colt Python per mettere ko chiunque.

Abbiamo anche Detective Conan, opera di Gōshō Aoyama. In questo caso vogliamo spendere due parole sul manga, perché si discosta in parte da quanto detto sopra. Il fumetto è a tratti piuttosto violento, inoltre la componente erotica viene a cadere. Per quanto riguarda i personaggi degni di nota, ce ne sono due. Da una parte c’è il protagonista, Shinichi Kudo, diciassettenne appassionato di manga gialli che grazie al suo intuito aiuta la polizia a risolvere i casi più intricati. Possiamo dire che Shinichi è in parte ricalcato sulla figura di Sherlock Holmes. Dall’altra c’è l’ispettore Jūzo Megure, che ricorda (perlomeno esteticamente) il commissario Maigret. 

Una locandina di Detective Conan

Infine, l’illustre predecessore di Meitantei Conan, Kindaichi shōnen no jikenbo. Nato nel 1992, questo fumetto è focalizzato sugli omicidi, e nella maggior parte dei casi le storie sono incentrate sui crimini a porta chiusa. La caratteristica particolare? I responsabili degli omicidi non sono mai mostrati come killer dalla mente fredda, ma sono rappresentati come personaggi simpatici e comprensivi.

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