Guida videogame: come scegliere il gioco che fa per te

Da tempo sul nostro blog scriviamo guide su vari temi. Sfogliando tra i nostri articoli, ad esempio, trovi le guide sui manga e sui giochi di ruolo. Oggi introduciamo un nuovo topic: i videogiochi! E’ vero, abbiamo già avviato il discorso quando abbiamo scritto un post sul retrogaming. Stavolta, però, prendiamo l’argomento più “alla larga” con un articolo introduttivo. Insomma, vogliamo fare una guida videogame.

Un’intro su di me e sul perché di questa guida videogame

Mi chiamo Luigi, vivo in provincia di Taranto. Ho studiato Archeologia, sono un libero professionista e mi diletto da tanti anni a suonare il basso elettrico e la chitarra. Non ricordo con precisione quando mi sono approcciato al mondo nerd, in un certo senso penso di essere entrato in questo universo già da piccolo. Cosa intendo per nerd? Una fortissima passione per qualcosa. Nel mio caso parliamo di musica, cinema, giochi da tavolo, videogiochi, libri e fumetti.

Gioco da quando ho memoria, non mi ritengo un esperto ma un grande appassionato, che nel corso del tempo ha affinato il proprio gusto. Oltre a giocare quello che mi piace, condivido le mie “scoperte” ed è per questo che mi sono proposto per scrivere un articolo per i lettori di ViviComics!

Il mio primo videogioco è stato un videogioco di basket che si chiama Total Nba 97 e la prima console che ho avuto è stata la PS1. Il mio videogioco preferito invece è a mani basse Bloodborne, che reputo superiore ad altri per tanti aspetti, come le sue ambientazioni d’ispirazione lovecratfiana, la profondità della trama e la sfida a livello di gameplay.

Luigi Portacci

E ora sotto con i consigli sui videogiochi!

Fatta questa premessa, è il momento di passare al cuore dell’articolo, ovvero alle tipologie di videogioco esistenti e ai consigli su come individuare un videogioco che faccia per te.

Quali sono gli aspetti da considerare quando ci si approccia ai videogiochi

Come succede per i libri, per i fumetti e per i film, anche i videogiochi vengono divisi in macro categorie, che a loro volta hanno una miriade di diramazioni e sottogeneri. Le macro categorie più famose sono avventura, horror, fantasy, FPS (First-Person Shooter, detti anche Sparatutto), simulatori, sportivi, avventure grafiche, ma ce ne sono molte altre.

Anche l’esperienza di gioco varia da videogame a videogame. Innanzitutto, ci sono giochi in prima, seconda o terza persona, quindi cambia il grado di coinvolgimento del giocatore. Inoltre può cambiare il supporto di gioco. Ci sono titoli che richiedono solo il classico pad e altri che necessitano di accessori supplementari, come visori o altri supporti.

Come faccio a scegliere un videogame quando acquisto in negozio o su un e-commerce?

Non sono una persona che ama comprare a scatola chiusa. In altre parole, non sono solito acquistare un titolo solo perché è super pubblicizzato (come gli AAA) o perché appartiene a un genere che è nelle mie corde, ma preferisco sempre prima informarmi. Leggo recensioni, guardo trailer, valuto punti di forza e criticità per capire se il tipo di esperienza possa essere soddisfacente per me. L’attenzione va anche al prezzo, visto che oggi, in media, i videogiochi vanno dai € 70 in su. L’ultimo gioco che ho preso si chiama A Plague Tale: Requiem per PS5, uscito almeno un annetto fa e acquistato solo adesso. Si tratta del seguito di A Plague Tale: Innocence per PS4. Il criterio che ho utilizzato in questo caso? Beh, avevo amato il primo capitolo, quindi comprare il secondo era d’obbligo.

Luigi Portacci

Cosa cerco in un videogioco

Prima della grafica mozzafiato effetto wow c’è sicuramente la trama. Per quanto mi riguarda, un buon videogioco deve essere immersivo, conquistarmi e farmi dire “ancora 5 minuti, vediamo cosa si cela dietro quella porta o in quel baule”, proprio come dovrebbe fare un buon libro. Attenzione, anche l’occhio vuole la sua parte, ma diciamo che l’aspetto visivo può passare in secondo piano. Se poi abbiamo sia la trama che la grafica, sono già pronto all’acquisto.

Ci sono in realtà alcuni giochi che compro a scatola chiusa causa effetto nostalgia. Sono remake di giochi del passato oppure di saghe giocate per intero e a cui sono particolarmente affezionato. Ad ogni nuova uscita, già dall’annuncio da parte della software house, so che lo acquisterò, come mi è successo per la saga dei Dark Souls o dei vari Resident Evil. I primi li compro per due motivi. Innanzitutto, perché sono un videogiocatore che ama le sfide: gli episodi di Dark Souls sono molto impegnativi, e forse un neofita li scarterebbe dopo la prima mezz’ora, ma io non mi arrendo! E poi li acquisto per il piacere di scoprire la trama e giocare con un PG (personaggio) di cui non so nulla. Ecco che quando inizio a giocare, la mia curiosità mi porta a leggere vari documenti e ad interagire con altri PNG (personaggi non giocanti).

Per quanto riguarda I Resident Evil invece, è un discorso di affezione: ho iniziato con il primissimo capitolo lustri e lustri fa, quindi ormai è una sorta di appuntamento fisso. I Resident Evil, poi, hanno una trama molto meno impegnativa e mi permettono di rilassarmi quando voglio staccare dalla routine quotidiana. È anche vero che essendo un gioco horror, i jumpscare sono sempre dietro l’angolo!

Un videogioco abbastanza recente ma poco conosciuto e che ha deluso le mie aspettative, invece, è stato Steelrising. Mi ha dato l’idea di avere una bella trama, pensavo fosse un mix tra eventi storici reali e fantasia, e che avesse stile e profondità di gioco simili alla saga dei Dark Souls (l’ho già detto che Dark Souls è uno dei miei titoli preferiti, vero?). In realtà ho trovato Steelrising un tentativo di scopiazzamento riuscito male e sono convinto che la profondità della storia sia inesistente. In breve, noioso è dire poco.

Ti è piaciuta questa guida videogame? Bene, perché a questo blog post ne seguiranno degli altri e ci vedremo anche in live per il piacere di confrontarmi con te sul vasto mondo dei videogiochi.

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