Influencer, blogger e abusivi che nel loro “piccolo” mondo o tra gli amici si spacciano come appassionati o associazioni di viaggi senza scopo di lucro.
Addio alla licenza e a tutta la normativa che esiste a tutela del viaggiatore? E dell’evasione al fisco vogliamo parlarne? Di sicuro i guai sono in primis dei viaggiatori e poi della categoria agenti di viaggio. Gli unici professionisti che possono vendere e organizzare viaggi!
Influencer, blogger e abusivi: portano via il lavoro agli agenti di viaggio?
E’ questo l’argomento, caldo e sempre attuale, nell’era della disintermediazione, dei social e del web 3.0.
Di certo abbiamo un problema, le persone si (af)fidano più (ai)di blogger, influencer e dell’amico che delle agenzie di viaggio.
Chiediamoci come mai e scopriremo che:
1. i viaggiatori spesso sono attirati più dalla visibilità, autorevolezza e simpatia del loro interlocutore che dalla garanzia di qualità e sicurezza di un professionista;
2. il pensiero più ricorrente è: se vado in agenzia costa di più, invece il mio amico non si intasca nulla!;
3. molte volte se chiedi: lo sai che i viaggi possono venderli solo gli agenti di viaggi? (Silenzio).
Ma poichè è la prassi continuano a seguire i migliori esempi sul mercato: parrocchie, il commerciante di turno, le associazioni, il vicino di casa,…Tutta gente che, se anche fa tutt’altro nella vita, dichiara che questi viaggi li sta facendo per hobby, per passione o per farti un favore.
Quindi come devono comportarsi, quali limiti hanno blogger, influencer e gli “appassionati di viaggi”? Semplice: non essendo professionisti del settore possono solo promuovere e scrivere di una destinazione turistica e se vogliono iniziare la vendita che si facessero affiancare dagli agenti di viaggio con regolare licenza per l’organizzazione tecnica!
Le legislazione italiana e gli operatori di viaggi
Serve quindi una normativa per regolamentare l’operato di chiunque venda viaggi. Peccato che le norme ci siano già! Ma vengano disattese. Allora bisognerebbe controllare e sanzionare? Ciò accade! Ma parzialmente, a causa di un ricco ed ampio sottobosco di sedicenti “venditori”. E quindi? Quindi si continua così…
Ciò che può e non può fare un abusivo oggi pare materia per archeologi della professione. Ma tocca ribadire che un appassionato di viaggi a singhiozzo – l’organizzazione e/o la vendita di viaggi non può farla. Non può farla per i followers e per gli amici o parenti da cui riscuote denaro. E invece succede. A danno dei viaggiatori/consumatori.
E la rete che fa…?
Ai guai storici si aggiungono quelli moderni che ci ha donato la rete. Dobbiamo fare i conti con i nuovi luoghi di comunicazione: social, siti web, piattaforme,…Un vero far west dell’ignoranza e dell’improvvisazione dove chiunque può proporre la sua offerta per ottenere un click. Vale tutto, perché i viaggi in agenzia, non li compra più nessuno! E allora “liberi tutti”, perché tocca sopravvivere.
Solo che si sta smarrendo la ragione. Un esempio lampante: un’associazione che ai propri scopi istituzionali offre nel resto dell’anno una vera e propria programmazione di viaggi. Perché? Per acchiappare soldi, vendere. Ma senza scopo di lucro. Sarà davvero così?
Suonerà incredibile ma chi non ha una licenza e tanto di assicurazione a tutela del viaggiatore, ancor di più se associazione, non può vendere viaggi a terzi. “Associazione di viaggi” è un ossimoro.
Influencer, blogger e abusivi per combattere la crisi?
E adesso mi pare di sentirlo il brusio dei “ma”, delle eccezioni, dei disagi e dei disagiati. Fame, miseria, carestie esistenziali, reali e figurate. Lo faccio per, lo faccio però…Seguono motivazioni giuste, giustissime, e inutili. Perché siamo fuori tema: i problemi di chi organizza viaggi non sono un problema di chi viaggia.
Chi fa l’agente di viaggio pensa ad organizzare e vendere viaggi ma anche informare al meglio chi ne fruisce e sta dall’altra parte della scrivania e del monitor. Ben sapendo che anche quando non vorremmo, siamo influenzati e influenzabili. Oltre che disinformati. Ma pagare per un viaggio che non può essere venduto, non è scorretto, è proprio illegale.
Così, invece di organizzare e vendere viaggi e vacanze da arresto, gli abusivi dovrebbero continuare a fare il proprio lavoro: quello per cui sono abilitati a fare.
Il nostro mood!
Sono mesi e mesi, anche anni, che sui social e nella vita reale combattiamo la disinformazione che si espande a macchia d’olio tra viaggiatori-consumatori e chi i danni della cattiva informazione li subisce.
Ci sono influencer, blogger e amici cialtroni, si sa, ma ci sono anche persone serie che fanno egregiamente il proprio lavoro di promozione e blogger scegliendo di informare altrettanto seriamente. Così come esistono validi agenti di viaggio licenziati a causa di abusivi, ma anche frotte di “venditori” che, non solo fanno male il proprio mestiere, ma proprio non lo fanno.
Voi scegliete bene a chi dedicare attenzione!